✟ Giuliano Scrivere

Cara Signora Rosaria,
sono venuto a sapere in questi giorni, che suo marito Giuliano purtroppo è morto pochi mesi fa. Le vorrei esprimere le mie sincere condoglianze, mi dispiace veramente tanto, tanto.
Si chiederà chi sono io - è probabile, che non si ricorderà di me. Ci siamo incontrati 38 anni fa per una sola volta. Sono stato ospite a casa Sua una serata in cui Suo marito mi aveva invitato insieme ai colleghi medici della "Villa delle Rose". Io allora ero arrivato dalla Germania a Firenze con l'intenzione di studiare la medicina in Italia, cosa che mi chiedeva di superare un'esame di ammissione, in cui dovevo presentare le mie conoscenze della lingua italiana. Disperato e deluso dalla scuola di lingue che frequentavo allora, che secondo la mia impressione non mi preparava in modo adeguato alle esigenze aspettate, per varie circostanze felici arrivò ad incontrare Suo marito. Lui mi offriva di frequentare la sua clinica per portarmi avanti nell'apprendimento della lingua. Così è stato lui che mi diede l'occasione di accompagnarlo per ogni passo nel suo lavoro per 2 mesi dell'anno 1980. Oltre alla comunicazione quotidiana mi insegnò già allora tante espressione del linguaggio anatomico e medico. Le mie prime esperienze della vita professionale medica ricorrono al corredo trasmesso da lui a me. Non lo dimenticherò mai e oggi mi dispiace tanto, tanto che non ho colto l'occasione di farmi vivo e cercare il suo contatto nel passato.
Ho parlato con mia figlia Milena (di 26 anni) raccontandole del mio dispiacere, di aver perso un occasione importante di ringraziare ancora ad una persona che infine è stata talmente importante per la mia biografia personale. È stata mia figlia che mi ha trasmesso la sua comprensione per il mio dolore e mi ha consigliato di provare a contattare Lei. Penso che sia stato un consiglio disperato ma infine l'unico che mi resta come tentativo. Quindi è Lei adesso, la moglie die Giuliano, che spero possa cogliere la mia gratitudine e a trasmetterla a Suo marito quando comunica con lui nei Suoi pensieri.
Io vivo a Berlino dal 1985, sono sposato con Simonetta, con la quale condivido la vita da quando l'ho incontrata durante il mio studia universitario a Modena. Abbiamo 2 figli (oltre a Milena nostro maschio Matteo di 28 anni), che grazie a mia moglie sono cresciuti in modo bilinguale. Sono medico, specializzato in medicina interna ed amo tuttora la mia professione ed il mio lavoro.
Mi ricordo ancora bene quella bellissima serata a casa Sua, in cui Suo marito mi faceva entrare nel magnifico mondo dei vini italiani e Lei, Signora, ci faceva ballare tutti con la musica dei Pink Floyd "Brick in the Wall", che era appena comparsa e che è rimasta leggendaria fino ad oggi - Si ricorda?
Mi ha fatto bene scriverLe queste parole anche se il dolore di non averle rivolte direttamente a Suo marito persisterà a dispiacermi infinitamente.
Le auguro tante cose buone, tanti saluti e grazie di avermi ascoltato.

Dr. Stephan Barutzki

Waldenserstrasse 15
10551 Berlin / Germania
dr.barutzki@t-online.de

Sentite e sincere condoglianze. Potete ricevere conforto dalle parole trovate in Giovanni 5:28, 29. Abbiamo speranza di vedere ai nostri cari tornare in vita, qui sulla terra!

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