funeral readings

Qualunque sia il tipo di cerimonia funebre dovete considerare il tipo di legame con la persona che vi ha appena lasciato. Le parole dedicate devono essere scelte non per fare bella mostra delle vostre capacità oratorie ma per esternare quanto sentite, in tutta sincerità.

Bastano versi semplici, magari una poesia, il testo di una canzone che ascoltava spesso, un aneddoto, citazioni da un filosofo. Prendetevi il tempo per pensarci muniti di carta e penna.

Nel caso decideste per un rito religioso domandate a chi officerà la funzione se può orientarvi nelle Sacre Scritture, ma se agite in autonomia allora prediligete, ad esempio, alcuni passi del Libro di Giobbe nell’Antico Testamento, nei libri sapienziali ("...Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro»), oppure, nel Nuovo Testamento la Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani: “...Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui”.

Anche il Vangelo secondo Giovanni, quando parla della resurrezione di Lazzaro (11,17-27), può essere una lettura capace di grande conforto: “...Gesù le disse: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”. Nessuna parola sarà migliore di quella che vi nasce dal cuore. 

Come funziona

Una guida pratica su come utilizzare Necrologie Italiane in pochi semplici passi...

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“Spesso un piccolo dono produce grandi effetti”.

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I fiori sono le nostre parole quando non ne abbiamo a sufficienza per esprimere il dolore.

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